Pubblicazione sui diritti dei giovani migranti al compimento del 18° anno
Per migliaia di bambini e ragazzi migranti in Europa, il compimento del 18° anno di età significa passare a un futuro incerto, con poche risorse per affrontare questa fase della loro vita.
Le tutele che il diritto internazionale e dell'UE garantiscono ai minori, indipendentemente dal loro status di residenza, non si applicano più una volta compiuti i 18 anni. I minori perdono, ad esempio, l'accesso preferenziale a servizi e supporti essenziali come l'assistenza sanitaria, gli assistenti sociali specializzati, la scuola e la formazione o un tutore.
Questa perdita dei diritti dell'infanzia è un dato di fatto per tutti i bambini che compiono 18 anni. Ma per centinaia di migliaia di bambini con uno status di residenza precario non significa solo perdere i diritti fondamentali di cui godevano da bambini, ma anche diventare privi di documenti al compimento del 18° anno. Senza un permesso di soggiorno sicuro, i giovani senza documenti, non accompagnati o in famiglia, non possono fare la maggior parte delle cose che fanno i loro coetanei, come studiare, lavorare o prendere la patente. Spesso devono lasciare il luogo in cui vivevano, rischiando di rimanere senza casa.
Nel nuovo rapporto della rete PICUM “Turning 18 and undocumented: Supporting children in their transition into adulthood”, si fornisce una panoramica di come i Paesi europei (con particolare attenzione a Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Svezia e Regno Unito) facilitino o ostacolino l'accesso a uno status di residenza sicuro per i bambini e i giovani che stanno per compiere gli anni. Inoltre, si mettono in evidenza le politiche e le pratiche promettenti in Belgio, Germania, Irlanda e Paesi Bassi e si suggeriscono le strade da seguire.